Nuova Riveduta:

Genesi 5:30

Lamec, dopo aver generato Noè, visse cinquecentonovantacinque anni e generò figli e figlie.

C.E.I.:

Genesi 5:30

Lamech, dopo aver generato Noè, visse ancora cinquecentonovantacinque anni e generò figli e figlie.

Nuova Diodati:

Genesi 5:30

Dopo aver generato Noè, Lamek visse cinquecentonovantacinque anni e generò figli e figlie.

Riveduta 2020:

Genesi 5:30

Lamec, dopo aver generato Noè, visse cinquecentonovantacinque anni, e generò figli e figlie;

La Parola è Vita:

Genesi 5:30

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Genesi 5:30

E Lamec, dopo ch'ebbe generato Noè, visse cinquecentonovantacinque anni, e generò figliuoli e figliuole;

Ricciotti:

Genesi 5:30

Visse Lamec, dopo ch'ebbe generato Noè, cinquecentonovantacinque anni, e generò figli e figlie.

Tintori:

Genesi 5:30

E Lamec, dopo aver generato Noè, visse cinquecento novantacinque anni, e generò figlioli e figliole;

Martini:

Genesi 5:30

E visse Lamech, dopo aver generato Noè, cinquecento novanta cinque anni, e generò figliuoli e figliuole.

Diodati:

Genesi 5:30

E Lamec, dopo ch'ebbe generato Noè, visse cinquecennovantacinque anni, e generò figliuoli e figliuole.

Commentario abbreviato:

Genesi 5:30

25 Versetti 25-32

Metusela indica: 'egli muore, allora c'è un pericolo' cioè, il pericolo del diluvio, che avvenne l'anno stesso in cui Metusela morì. Egli visse 969 anni, l'età più lunga che si sia mai vissuta sulla terra, ma anche il cuore più resistente deve alla fine morire. Noè significa riposo: i suoi genitori gli diedero quel nome con la prospettiva di essere una grande benedizione per la sua generazione. Osservate la lamentela di suo padre sullo stato disastroso della vita umana a causa del peccato e della maledizione del peccato. Tutta la nostra vita è spesa nel lavoro e il nostro tempo è sempre pieno di fatica continua. Dio maledisse la terra e pertanto tutti fanno quel che possono, con impegno e dolore estremo per trovare un conforto al duro vivere. Questo ci indica non solo quel desiderio e aspettativa che i genitori generalmente pongono sui loro figli, quando li considerano come conforto e aiuto futuro, sebbene essi spesso si comportino poi diversamente, ma indica anche la prospettiva di qualcos'altro. Cristo è nostro? Il cielo è nostro? Abbiamo bisogno di migliori consolatori nella nostra fatica e del nostro dispiacere, invece di rapporti più affettuosi e di una prole più promettente: possiamo, perciò, cercare e trovare conforto in Cristo.

Riferimenti incrociati:

Genesi 5:30

Ge 5:4

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